Udine – Cividale – (Caporetto)
Anche la storia dei collegamenti ferroviari oltre il confine orientale tra Friuli e Slovenia è una storia di progetti mancati. Se si eccettua quello che a buon diritto può definirsi come un “regalo” della Grande Guerra, la sfortunata linea a scartamento ridotto Cividale-Caporetto costruita dall’esercito italiano nel 1916 e già un anno dopo aperta anche alla popolazione civile, per essere dismessa nel 1931, tutte le altre iniziative non ebbero che l’onore di cronache locali, la diffusione a livello provinciale di opuscoli promozionali, o la celebrità effimera di infuocati dibattiti politici nelle più svariate sedi. Di tutti i numerosi progetti che dovevano collegare Udine a Lubiana via Idria, quello che ebbe maggiori possibilità di riuscita fu, all’inizio del secolo, il cosiddetto “Sempione dell’Italia orientale”, la linea Cividale-Podresca-Canale che avrebbe messo in relazione due linee già realizzate: la Udine-Cividale e la “Transalpina” Trieste-Jesenice, che proprio a Canale nella valle dell’Isonzo poteva congiungersi con la linea proveniente da Cividale. Prima ragioni strategico-militari ne rallentarono l’esecuzione, poi la sempre aperta rivalità con Trieste, che vedeva con questo collegamento un grosso beneficio al porto di Venezia, che poteva puntare in questo modo direttamente sulla Slovenia e oltre, bypassando ferroviariamente tutto il sistema logistico triestino.
Quando però anche il Ministero della Guerra sciolse gli ultimi indugi e sbloccò l’iter legislativo per finanziare l’esecuzione del progetto, eravamo nel 1914: troppo tardi. Con la guerra che stava divampando in Europa, il “Sempione dell’Italia orientale” – come forse troppo ottimisticamente era stato denominato dai suoi sostenitori – venne definitivamente archiviato.